La storia della porchetta: origini incerte, un gusto unico
Un po’ di storia della porchetta
La porchetta, protagonista affermata di molte sagre e feste di paese, è una ricetta tipica della tradizione culinaria italiana. E’ un piatto caratterizzato da un insieme di sapori che le conferiscono un gusto unico e senza paragoni. Le regioni del Centro Italia sono le principali produttrici della porchetta. Questa specialità, però, è commercializzata con successo in tutta la penisola ed è diventata famosa anche all’estero!
Il luogo di origine è tutt’oggi molto dibattuto e conteso fra varie località.
Gli abitanti di Ariccia, nel Lazio, rivendicano la paternità della ricetta originaria; addirittura pare che la porchetta di ariccia fosse proprio il piatto preferito da Nerone.
In Umbria, si sostiene che la porchetta sia nata a Norcia, famosa sin dai tempi dei Romani per l’allevamento del maiale; ma anche Costano, un piccolo paesino in provincia di Perugia, merita di essere citato poiché, si racconta, che i “porchettai” del paese si tramandano questo mestiere da oltre 500 anni.
Infine, la tradizione della porchetta affonda le sue radici antiche anche in Abruzzo, a Teramo. Troviamo notizie negli Statuti del Comune di Campli, sin dal 1575. Oltre che una tradizione, tale piatto rappresenta proprio un’arte antica.
Il sapore della tradizione: la porchetta al forno
Ogni luogo ha la sua storia e i suoi sapori caratterizzanti, ma possiamo comunque affermare che la preparazione di tale specialità segue perlopiù il seguente procedimento: viene preso un maiale di sesso femminile (da qui il nome porchetta) di circa un quintale di peso, lo si insaporisce farcendone l’interno con sale, pepe e altri aromi, che dipendono dalla zona di produzione. Viene poi cotto per un tempo che varia tra le 6 e le 8 ore ad una temperatura di circa 200 gradi: ogni ora la porchetta viene tirata fuori dal forno e rivestita con lo “strutto” colato dalla carne stessa, una procedura che le dona la tipica crosta dorata e croccante.
Nella Toscana meridionale, nei Castelli romani del sud e in altre aree dell’Italia centrale, il rosmarino è alla base della ricetta. Tipica è quella di Ariccia: “la porca co un bosco de rosmarino in de la panza”, come scrisse Carlo Emilio Gadda, celebre poeta e scrittore italiano del Novecento.
Nell’Alto Lazio, in Umbria e nelle Marche, invece, la ricetta prevede il finocchio selvatico, che le conferisce quel gusto e quel profumo inconfondibili. Tipiche di questa tradizione sono le porchette che si preparano nelle città di Vignanello e a Costano, in Umbria.
La porchetta è un piatto molto versatile; infatti può essere gustata in diversi modi: all’interno di un panino fragrante, a straccetti su un tagliere, oppure accompagnata con delle patate al forno, una fetta di pane casereccio e un buon bicchiere di vino rosso.
La porchetta come piace a noi
La porchetta, da cui deriva il nome della nostra azienda, ci ha resi famosi in tutte le feste e sagre estive che vengono tenute nella provincia di Parma di cui siamo fornitori e dove tale pietanza regna incontrastata come “un secondo da re”.
La nostra versione utilizza suinetti giovani dal peso di Kg 30 al massimo. La peculiarità della nostra ricetta è la semplicità. La nostra porchetta, infatti, è condita con pochissimi aromi, un po’ di sale e pepe ed è priva di conservanti.
Non a caso Paulo Coelho scrisse: “Le cose più semplici sono le più straordinarie, e soltanto il saggio riesce a vederle”.
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